sabato 21 marzo 2015

(Il Punto) Margherita: e alla Fine, Loft Fu! (Bisogna Prendere la Rincorsa Prima di Spiccare il Salto)



20 Giugno 2011

Lo so, "pare brutto" fare i conti della serva quando parliamo di sentimenti (?), ma, non essendo la diretta/o interessata/o, posso permettermelo. Anzi, devo farlo, se voglio capirci qualcosa di più. 
So che mi scontrerò con la solita ottusità congenita di chi è incapace di valutare le persone in base a fatti e comportamenti, ma si crogiola in un'adorazione acritica o in un odio pregiudiziale. Chissssene...
Ciò premesso: ho già detto che essere Dentro la Casa e vivere il Fuori, per me, hanno costituito e costituiscono un preciso spartiacque. Perché, spesso, dentro ci si è venduti in un modo, e fuori si vede altro. Così, parto... dal punto di arrivo. Oggi come oggi, in base alle stesse parole degli interessati, chi si è comportato in maniera coerente rispetto ai valori strombazzati in Casa, o in modo piacevolmente incoerente rispetto ai disvalori? Se ho cambiato idea rispetto alla Coppia e rispetto ai due singoli personaggi, vuol dire che ho visto cose diverse.

Cosa voleva Andrea, entrando nel Gioco, e cosa sta ottenendo?
Voleva tornare a vivere in Italia, per essere più vicino alla sua famiglia (e alla ex, la Sàndala dell'Est in comodato d'uso). Bene. Da Hong Kong si è avvicinato parecchio, direi. Ma non gli basta. Vuol vivere proprio a Roma. Ma non gli basta. Vorrebbe trovar casa nel quartiere in cui è cresciuto. E poi, quale romantico argomento da usare: a Roma c'è l'agente...Vogliamo vivere lontano dall'agente? Prima, doveva spipparsi dodici ore di aereo per rivedere la famiglia, adesso gli pare troppo vivere ad un'ora di aereo dall'agente...Naturalmente, la Donna di Locarno ha detto sì. A tutto.

Cosa aveva Margherita prima di entrare nel Gioco e cosa sta ottenendo?
Dalla sua scheda ufficiale, prima ancòra che dalle sue dichiarazioni all'interno della Casa, sappiamo che viveva a Locarno, città che ama, con amici che ama, facendo un lavoro che ama. E te credo! Non ti alzi alle quattro e mezza del mattino per un lavoro che non ami, a meno che tu non sia costretto, revolver alla tempia, a scendere in miniera. Ha un appartamento che "adora". E Locarno "triangola" Varese, la città dove abita la famiglia, e Milano, la città dove, forse le piacerebbe vivere, e dove, forse, ci sono occasioni per tentare lavori migliori. Bene. Va a vivere a Roma. Il generoso ed altruista Cocco ha fatto i capriccetti. Niente più radio, addio all'appartamento "adorato" (il Nipponico non trova il tempo per farle un regalo, ma si è prodigato nel darle una mano per il trasloco), molto più lontana dalla famiglia,  dagli amici storici, che, al contrario, Cocco ritrova. 'Azzzzzz. Però c'è l'agente. Scelto da Cocco. E poi c'è Cinecittà. Che interessa a Cocco.
L'agente.
Specializzato in "cinema e serate". Ciò che meno interessa a Margherita. Invece, di massimo interesse per Cocco: il cinema è il suo sogno di gloria, le serate sono i piccioli.
Ora, non mi aspetto la solita lauta mancia da daddy Zanatta, come alcune utenti in preda al delirium tremens insinuano, per aver messo in fila un po' di fatti incontrovertibili, anzi, gli do un bel consiglio gratis.  Come i genitori di Andrea, quelli di Margherita mi sembrano ottime persone, e non ho dubbi che, al di là dell'adorazione per Ko-Ko-san ( reazione irrazionale allo spavento-Nando), questi due conticini li hanno fatti anche loro. Non sarebbero genitori attenti, se non li avessero fatti. Ma la figlia ha ventinove anni, è innamorata, è felice ( per ora),  loro sono persone discrete e non vorranno interferire, "mettersi in mezzo". Ok. Ma io quel loft a Milano lo prenderei. Per i giorni di pioggia. Per i giorni bui.
Un pensierino, un regalino per la bimba di daddy, che, quando e se Cocco si rivelerà in tutto il suo splendore, o anche solo se la storia dovesse finire di comune accordo come tante altre storie, le avrà consentito di non perdere completamente il contatto con il suo mondo di affetti e di ambizioni accantonate, il triangolo Locarno-Varese-Milano.



20 Febbraio 2013


Morale della favola: pare che adesso quel nido milanese Margherita ce l'abbia. Ma vogliamo mettere?
Immagino con che animo festoso lo avrà messo su. Delusa, vivendo ogni passo come la ripresa da una sconfitta particolarmente cruenta. E' un rifugio, un riparo, un ripiego. Nella migliore della ipotesi, un "ricominciamo da qui". Allora, sarebbe stato un volersi bene, pur amando senza riserve, avrebbe significato dare alle proprie aspettative ed esigenze lo stesso valore che supinamente assegnava all'egoismo (perché tale era ed è sempre stato) di Colui. Non nego che Margherita mi abbia deluso sotto tanti aspetti: l'infantilismo coccolato e coccoloso, la poca stima di sé, lo scarso rispetto di sé. Ma le riconosco sempre generosità e buona fede nel viversi la sua storia. Nel bene e nel male.

Mab



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