giovedì 28 marzo 2013

Katia, Ascanio, Matilda e Tancredi

La famiglia Pacelli è al completo e Katia e Ascanio non potrebbero essere più felici, dopo la nascita di Matilda è arrivato anche il piccolo Tancredi e i due ex gieffini lo presentano sulle pagine del settimanale Visto. Ascanio sente che la sua famiglia è completa:


Avevamo dichiarato che volevamo dare una sorellina a Matilda perché con lei siamo stati fortunati: è un piccolo angelo. Ora per quanto mi riguarda sento che la mia famiglia è completa
Katia non è altrettanto categorica: 
Credo che nella vita non ci sia mai una cosa uguale all’altra. Quando ho scoperto di essere incinta, ero emozionata come la prima volta, anche se provavo sensazioni diverse perché un maschietto e una femminuccia sono piccoli mondi completamente diversi e non sapevo cosa aspettarmi. Ora non penso ad allargare la famiglia perché sto bene così, mi sento realizzata. Però tra cinque anni potrei essere di nuovo incinta. Matilda ci chiedeva una sorellina: è arrivato Tancredi. Forse sarà lui a chiederci un fratellino. 
A scegliere il nome di Tancredi è stato il papà: 
Sono stato io. Mi assumo tutte le responsabilità perché a Katia non piace più di tanto. La storia del nome è lunga. A me piaceva tantissimo il nome Santiago, ma quando Belen è rimasta incinta e ha dichiarato che suo figlio si sarebbe chiamato così, ho abbandonato l’idea. Allora ho ripiegato su Tancredi, che mi piace ugualmente. Katia era scettica. 
Katia conferma le parole del marito: 
Sono sincera: non è il mio nome preferito. Ma del resto da un Ascanio non poteva nascere un… Gino. Quando lo guardo, così piccolo, trovo strano chiamarlo con un nome altisonante: fino alla fine ho detto ad Ascanio che avrei preferito un’altra opzione e lasciavo a lui la scelta. Ho ceduto al compromesso per fargli un regalo. 
La Pedrotti racconta com’è la sua vita da quando è nato il piccolo: 
Non ricordavo che un neonato fosse così piccolo. Per il resto vivo tutto in modo molto naturale: non mi pongo domande, affronto la mia e la sua vita giorno dopo giorno. A livello pratico mi sto rendendo conto che è complicato incastrare i bisogni di Tancredi con le abitudini di Matilda, ma al di là di questo è tutto perfetto. Io sto bene. Anche stavolta ho partorito con il taglio cesareo e dopo i primi giorni ho iniziato a stare bene. Anzi: ho molta più energia del solito. 
Ascanio parla di Tancredi: 
Ero già preparato, anche se ho realizzato solo un attimo prima di entrare in sala parto che stavo per diventare di nuovo padre. Quando aspettavamo Matilda, già un mese prima del parto ero teso ed emozionato. Stavolta credevo di conoscere le dinamiche e invece… Tancredi è diverso. Come la sorellina, e la mamma, ama molto dormire ma, a differenza di Matilda, lui mangia moltissimo. E quando non dorme è iperattivo.



Da. www.mondoreality.com


sabato 9 marzo 2013


L' ANNINA

"L'Annina portò avanti la gravidanza divisa tra il lavoro e il peso della carcerazione di Cafiero. Trascorreva quasi tutte le giornate con la gente del Palude, occupandosi dei bambini, della case delle barche e di quel poco della scuola popolare che era sopravvissuto alla morte di Ideale. Spesso ascoltava le donne che, in circolo, ripulendo assieme a lei le lenze o i cordami raccontavano quanto si diceva stesse avvenendo in città e oltre, parlavano di persone che ormai avevano sostituito i vecchi personaggi della storia del Colle, la loro epica e la loro levità. E pur se a volte le più anziane di  loro, la Renzia o l'Armida sopra tutte, tentavano di condire quei tristi resoconti di miserie con particolari piccanti e pettegolezzi da paese, l'Annina, sempre col sorriso sulle labbra, aveva un pensiero per la cella in cui immaginava costretto il suo uomo, e il buonumore si smorzava in un tremito o in uno sguardo perduto.
Dal Palude, la sera, tornava al colle salendo la ripida strada con la bicicletta di Cafiero, con la quale aveva ormai sostituito il cavallo venduto al Portale per avere due bicci con cui apparecchiare la cena. Saliva pedalando con rabbia, l'Annina, dondolandosi sui pedali troppo alti per lei, così che sembrava una specie di Ganna ubriaco impegnato sopra un passo alpino. E anche quando l'ingombro della gravidanza fu evidente, l'Annina continuò a scendere e a salire sopra quel coso nero troppo grande, incurante della preoccupazione delle donne per lo sforzo ripetuto o per l'accidente di una caduta."
tratto da - Il dolore perfetto - Ugo Riccarelli.

Cervello e cuore caratterizzano questo personaggio femminile. Ho voluto trascrivere questa pagina  perchè descrive non solo un grande amore tra un uomo e una donna ma riesce a trasmettere un senso di solidarietà tra donne che, forse non fa parte del nostro presente, ma che personalmente mi introduce in un'atmosfera fatata, in un connubio perfetto tra realtà e fantasia.  

Carlè

Ti porto fino alla fine del mondo.

Una ragazza che tiene per mano il suo compagno, la stessa foto scattata in diversi angoli del mondo.






http://instagram.com/muradosmann/

BiBiS




venerdì 8 marzo 2013

Oggi Torino si è svegliata così!!!

Angela

Luogo Comune in Tema di Sense of Humour e Seduzione

..Se un uomo riesce a far ridere una donna è oltre la metà della conquista. 

È vero che nell'immaginario collettivo i maschi detengono il podio dei re della risata ma è altrettanto vero che son da sempre supportati da “spalle” femminili incalzatrici di battute: una pennellata rosa alla comicità nazional popolare.
Tina Pica, Ave Ninchi e la Sora Lella negli anni 50 spalleggiavano Totò e De Filippo mentre l'Italia borghese degli anni sessanta fu musa per le coprotagoniste Franca Valeri, Sandra Mondaini e Anna Mazzamauro.
Nei decenni successivi la seducente comicità di Mariangela Melato e di Monica Vitti aprì un varco al protagonismo di Anna Marchesini e Sabina Guzzanti...... fino ad arrivare all'ironia straripante di Luciana Littizzetto, alle colleghe Massironi, Cortellesi, Cucciari, Mannino ed a tutte le nuove leve del cabaret mediatico di grande successo.
Le donne sanno prendersi in giro con grande autoironia anche se rappresentano ancora una minoranza nel mondo macista della risata...... La satira in rosa punta sul tran tran quotidiano che diventa elemento di straripanti risate: dalla singletudine beffarda e dalle avventure per combatterla alla famiglia ed ai suoi doveri ligi di mamma-moglie-cuoca-amante, dalle adolescenti salaci alla zitellaggine aspra e grottesca, dalla belloccia oca-procace oggetto del desiderio alla manager emancipata con tutti i suoi tic...
Luciana Littizzetto ha dichiarato alla stampa:”La comicità femminile è una ricchezza troppo preziosa e deve essere protetta visto che è una scommessa ancora di poche, purtroppo. Troppo poche. Perché ci vuole talento e carattere. Tocca essere caparbie, testone, determinate, coraggiose. Perché la risata è sovversiva, ribalta il pensiero comune, spariglia le carte. E' graffio, morso, strappo. Si pensa che sia terreno da uomini. Invece no. Le donne sanno far ridere. E tanto". Sono pronte a tirar fuori gli artigli dunque le comiche nei loro monologhi, trasformando con verve i difetti in punti di forza. Il mondo della pubblicità punta su di loro, la massa si identifica: l'ecosistema non è solo fatto di stangone e “bonazze” e saper far ridere di gusto vuol dire avere una marcia in più che sfocia in una personalità attraente. Ridere fa bene alla salute!

da
rete donna-www.riminidonna.com

 ....Già, saper far ridere ma anche saper ridere e prendersi un po' in giro.... e nel quotidiano, almeno il mio, un sorriso mette KO al pari di un pugno.....quando serve! Auguri donne!!!!!! 


Lorè

giovedì 7 marzo 2013

Persona





"Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato,
ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me,
che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io.
Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori
e che anche lei stia pensando a me.
Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì,
è vero, sono qui e sono strana proprio come te."