Anticipazioni prima puntata de La certosa di Parma - Nella primavera del 1815, sul Lago di Como il giovane Fabrizio (Rodrigo Guirao Diaz), figlio del Marchese Del Dongo (Mattia Sbraglia) scappa di casa per unirsi alle truppe riunite da Napoleone dopo che quest'ultimo era riuscito a fuggire dall'isola d'Elba. Quando il Marchese scopre la fuga del figlio, temendo l'accusa di tradimento da parte degli austriaci, denuncia Fabrizio alla polizia. L'unica a sostenere Fabrizio è sua zia Gina (Marie-Josée Croze), da sempre innamorata di lui. Quando Napoleone viene sconfitto a Waterloo, Fabrizio è nei guai e, con la denuncia fatta dal padre, rischia la forca. Sua zia Gina, a questo punto, chiede aiuto al Ministro del Principato di Parma, il Conte Mosca (Hippolyte Girardot), suo corteggiatore. Nel frattempo, Fabrizio incontra e si innamora di Clelia (Alessandra Mastronardi), promessa sposa al Marchese Crescenzi (Matteo Ripaldi).
G. T.
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In questi giorni “La Stampa” ha intervistato la regista fiorentina Cinzia Th Torrini, regista della serie, che ha espresso il suo parere a proposito della fiction che, lo ricordiamo, è una coproduzione RaiFiction e France 3.
"A me piacciono le storie nelle quali attraverso l’amore si possono analizzare psicologie anche contorte dei personaggi. Nel romanzo Stendhal ha usato ironia per raccontare una storia italiana ricca di intrighi e di sentimento, in cui l’amore arriva sempre nel momento sbagliato e con la persona sbagliata. È attuale anche la crudeltà con cui si affronta il tema del tempo che passa; l’amore a vent’anni, assoluto, quello a cinquanta che ammette compromessi.
Ci rivedo madri che amano troppo, donne forti che credono di poter gestire tutto. Certo, uno sguardo più introspettivo sul femminile c’è, forse perché sono una regista e forse perché ho un carattere forte. Ma sono stata svezzata presto e bene con Hotel Colonial , il mio secondo film che aveva un cast internazionale di 150 persone e Robert Duvall che aveva appena vinto l’Oscar.
Io sono fiorentina, ho l’occhio per il bello e ho studiato in Germania dove ho imparato che il lavoro fatto prima del ciak è basilare, con gli scenografi e i costumisti sono particolarmente attenta. Ho imparato con Elisa di Rivombrosa: nel rispetto della coerenza storica, i costumi non devono mai ingoffare gli attori. Devono restare belli sfruttando qualche accorgimento. Qui ho “aggraziato” lo stile impero che non a tutte dona. Faccio questo anche se i tempi della televisione sono più veloci di quelli del cinema. E per fidelizzare il pubblico in ogni singola scena metto pathos."
Rispetto ai protagonisti scelti per animare la fiction, la Torrini ha aggiunto:
"Un cast bilingue anche nella produzione con Roberto Levi, Dominique Ambiel e Jacques Nahum, un novantatreenne meraviglioso che già pensa a nuovi progetti."
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