sabato 9 marzo 2013


L' ANNINA

"L'Annina portò avanti la gravidanza divisa tra il lavoro e il peso della carcerazione di Cafiero. Trascorreva quasi tutte le giornate con la gente del Palude, occupandosi dei bambini, della case delle barche e di quel poco della scuola popolare che era sopravvissuto alla morte di Ideale. Spesso ascoltava le donne che, in circolo, ripulendo assieme a lei le lenze o i cordami raccontavano quanto si diceva stesse avvenendo in città e oltre, parlavano di persone che ormai avevano sostituito i vecchi personaggi della storia del Colle, la loro epica e la loro levità. E pur se a volte le più anziane di  loro, la Renzia o l'Armida sopra tutte, tentavano di condire quei tristi resoconti di miserie con particolari piccanti e pettegolezzi da paese, l'Annina, sempre col sorriso sulle labbra, aveva un pensiero per la cella in cui immaginava costretto il suo uomo, e il buonumore si smorzava in un tremito o in uno sguardo perduto.
Dal Palude, la sera, tornava al colle salendo la ripida strada con la bicicletta di Cafiero, con la quale aveva ormai sostituito il cavallo venduto al Portale per avere due bicci con cui apparecchiare la cena. Saliva pedalando con rabbia, l'Annina, dondolandosi sui pedali troppo alti per lei, così che sembrava una specie di Ganna ubriaco impegnato sopra un passo alpino. E anche quando l'ingombro della gravidanza fu evidente, l'Annina continuò a scendere e a salire sopra quel coso nero troppo grande, incurante della preoccupazione delle donne per lo sforzo ripetuto o per l'accidente di una caduta."
tratto da - Il dolore perfetto - Ugo Riccarelli.

Cervello e cuore caratterizzano questo personaggio femminile. Ho voluto trascrivere questa pagina  perchè descrive non solo un grande amore tra un uomo e una donna ma riesce a trasmettere un senso di solidarietà tra donne che, forse non fa parte del nostro presente, ma che personalmente mi introduce in un'atmosfera fatata, in un connubio perfetto tra realtà e fantasia.  

Carlè

5 commenti:

Nella Crosiglia ha detto...

Carlè cara, ho perso da poco l'uomo che condivideva con me la vita da 28 anni.
Mai è stato più sentito e vero questo tuo racconto che mi fa invidiare la fierezza ed il coraggio di Annina.
Grazie infinite per la tua iscrizione , te ne sono grata e mi fa tanto piacere.
Ora salvo questo tuo blog e vado a vedere gli altri per poter iscrivermi da qualche parte!
Grazie di cuore!

carlè ha detto...

Grazie a te, Nella, per quanto di bello hai intravisto.
Cerco sempre personaggi femminili di grande forza e coraggio, sia nella realtà che nei racconti, forse per pormi esempi da seguire e attingerne a mia volta. Si è capito che sono un mostro di coraggio?
Ciao. :) Spero a presto!
Sempre e comunque grazie a Mab, per avermi permesso di postare in un suo blog.

Tomaso ha detto...

Cara Carlè, ho notato che ti sei messa tra i miei lettori.
Come avrai notato che son un vecchietto che non si arrende
alla vecchiaia. Ora mi trovo molto indaffarato per il trasloco che sto per fare, mati assicuro che tornerò a farti visita.
Ti auguro una buona Pasqua, sperando con il sole.
Tomaso

carlè ha detto...

Grazie Tomaso, ti ho scovato tra passato e presente e non ti mollo!
Sei un esempio per me che invece tendo ad arrendermi.
Ricambio gli auguri di una Buona Pasqua (con il sole)!
Un abbraccio e un grande sorriso.
Ciao e a presto!

Tomaso ha detto...

Cara Carlè sono felice che mi stai leggendo, la mia vita in capitoli è ciò che ho veramente vissuto.
Buona serata cara amica.
Tomaso