venerdì 28 ottobre 2011

"Troppo Grande per Quella Moto" di peppe80


Se nella vita vuoi fare sport, è molto più frequente che ti dicano “Sei troppo piccolino per questo”, oppure “Ripassa quando avrai fatto un po’ di palestra”. A Marco dissero esattamente il contrario, da ragazzino. A lui avevano detto: “Mi spiace, sei troppo grande per le moto.” Ma lui, evidentemente, la prese come un complimento.
Perché Marco Simoncelli da Coriano, era così: uno che amava troppo le moto per rinunciarci, un professionista vero ma anche un martello inarrestabile in pista. Ne sanno qualcosa in Spagna. Dopo aver speronato due idoli locali come Pedrosa e Lorenzo, la stampa iberica lo aveva massacrato, tanto da indurlo a presentarsi con la scorta al Gran Premio di Spagna. Adesso gli spagnoli lo piangono, perchè in fondo sono stati i primi a riconoscerne il grande valore umano e sportivo, seppure da “avversari”.
Sic era uno spettacolo in moto ma ancora di più quando rideva, scherzava, sdrammatizzava i pre-gara, cazzeggiava nei box. Con quell’accento romagnolo, quella chioma riccioluta e quel fare scanzonato, te lo immaginavi al bar con gli amici a fare e dire le stesse identiche cose. Uno di quei compagnoni che sfotti col sorriso e che spingi via con affetto ad ogni buffonata fatta o detta.
Tv, riviste patinate e radio se lo contendevano perché piaceva alla gente e lui, dal canto suo, si divertiva a recitare la parte di sé stesso. Da quelle quattro battute recitate senza troppa convinzione, però, capivi subito che Marco non ne era capace, anche quando gli mettevano in bocca frasi nel suo stile. Recitare non era nel suo DNA.
Nonostante una capigliatura e una stazza che non passavano inosservate, a Simoncelli non piaceva apparire per il gusto di farlo. Sembrava uno a cui piaceva atteggiarsi a farfallone, ma poi capivi subito che era anche altro, che era soprattutto altro: intelligente, saggio, impavido. Un campione in 250 e un futuro campione della MotoGP.
Quando Sic salì alla ribalta delle due ruote, la gente subito esclamò “Ma li fanno con lo stampino i campioni della moto?” E tutti, nessuno escluso, in quel preciso momento stavano pensando a Rossi. Già, perché è impossibile trovare due persone più simili di Sic e Vale. Due fratelli? No, molto di più. Due cloni, quasi. Sic non aveva l'aplombe di uno Stoner o di un Lorenzo. Era proprio tanto simile a Valentino, “solo più scemo”, come lo stesso Valentino disse sorridendo in una vecchia intervista.
Quando Rossi e Simoncelli, due delle figure più positive del nostro sport, senza dimenticare il povero Edwards, vengono coinvolte in una tragedia come quella di Sepang e una di queste, a 24 anni, ci rimette  la vita, ti viene una gran voglia di prendertela con qualcuno, di mettere in discussione tutto. Altro che sport! “Oddio, oddiomio!” Queste sono le uniche parole che Valentino è stato in grado di pronunciare dopo il fattaccio. Il caso, certe volte, può essere molto vigliacco e ti fa piombare sulle spalle un peso così insostenibile da indurti a pensare che forse è meglio mollare tutto, attaccare il casco al chiodo, nonostante ti chiami Valentino Rossi, il più grande di sempre.
Sic era uno che dallo sport stava avendo tutto, ma a cui la fatalità ha riservato un “fuori programma” di quelli che a pensarci stai male di brutto. Il caso a volte ribalta la prospettiva: prima, guardando Sic, non potevi non pensare a Rossi. Da oggi, guardando Rossi, non potremo non ricordare Sic.

peppe80 (Giuseppe Piacente)






2 commenti:

marco ha detto...

Questi campioni che muoiono per incidenti di gare rimarranno nella nostra memoria perché li abbiamo conosciuti e abbiamo tifato per loro,ricordo un grande, che ho conosciuto personalmente, bravissimo ragazzo con famiglia felice, si era anche ritirato dalle corse e si era salvato,ma non si e'salvato dalla sua passione per le auto da corsa,non riusciva a starci lontano così in una giornata,era il 25 aprile 2001 a Lausitzring Germania, stava collaudando la sua Audi ha perso il controllo e se ne andato da solo,lui era Michele Alboreto grande persona,sono tanti i piloti deceduti,ma vorrei che non ci dimenticassimo di tutti quei ragazzi che perdono la vita il sabato sera per incidenti assurdi,un pensiero a loro e sopratutto alle loro famiglie distrutte.grazie
ciao a tutti

Emma ha detto...

Il circuito di Misano porterà il suo nome..
Un gesto molto bello.

A Valencia, tutti per te!..